Perché pubblico spesso su Twitter frasi estratte dalle lettere di Kafka a Milena

Perché pubblico spesso su Twitter frasi estratte dalle lettere di Kafka a Milena

Mi è capitato più volte, su Twitter, di sentire il bisogno di pubblicare delle frasi tratte dalle “Lettere a Milena” di Franz Kafka.

Eccone una selezione:

Domenica saremo insieme, cinque, sei ore, troppo poco per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi.

Il sogno è l’ultima notizia che possiedo di te.

Gustav Klimt, Il sogno

Non spaventarti se senti le mie labbra sul collo, non volevo baciarti, è soltanto amore impacciato.

Gustav Klimt, Il bacio

Per qualche motivo che ignoro mi piaci moltissimo. Molto, niente di irragionevole, direi quel poco che basta a far si che di notte, da solo, mi svegli e non riuscendo a riaddormentarmi, inizi a sognarti.

O tu sei mia e tutto va bene, o invece ti perdo e allora… non c’è niente,… niente di niente.

Sono parole che mi hanno sempre colpito.

L’uomo che le scrive è un essere difficile, schiacciato dal senso di colpa, in preda all’angoscia, incapace di avere una vera relazione. Si sente brutto, un mostro addirittura, che non può neanche sfiorarla (non spaventarti … è solo amore impacciato), ma che però in queste lettere si mette a nudo, perché crede di aver finalmente trovato chi lo comprende, chi non lo giudicherà e non lo accuserà.

Provo pena e sincero affetto per lui e questo mi spinge a ricordarlo citandolo spesso.

Povero Kafka e … povera Milena che anni dopo morirà nel campo di concentramento nazista di Ravensbrück.

 

 

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