Com’è nato “In presenza del mare”, il mio ultimo romanzo

Com’è nato “In presenza del mare”, il mio ultimo romanzo

Quando ho deciso di diventare uno scrittore, venivo da una ventina di anni vissuti all’estero. Anche se ero ormai tornato in patria, è stato quindi praticamente inevitabile che ambientassi i miei primi due romanzi fra l’Europa, l’Asia e l’Africa. Nel momento in cui ho però deciso di cimentarmi per la terza volta mi sono detto che era doveroso ambientare il nuovo scritto nella mia terra d’origine, la Liguria.

 

Questo è stato dunque il punto di partenza. Ma cosa avrebbe raccontato la mia storia?

In quel periodo avevo alcune tematiche che mi stavano particolarmente a cuore: il rapporto fra uomo e donna a tutte le età: da giovani, nella maturità e da anziani, e quello fra genitori e figli. È così nata la famiglia Delpino, protagonista del romanzo, composta da Cesare, il padre, Stefania, la madre, dal figlio Fabrizio di 35 anni e dalla figlia Roberta di 27.

Cesare è un marinaio vicino alla pensione. Affascinato dalla grandiosità del mare, ha passato gran parte della sua vita in navigazione ma, anche perché deluso dai figli, attraversa ora un periodo difficile in cui il pessimismo tende a prevalere compromettendo il suo rapporto con la moglie.

Stefania, con un marito sempre per mare, ha dovuto allevare i figli e gestire la casa praticamente da sola nel borgo marinaro di Sestri Levante dove vivono. Ama sempre Cesare e ha ancora tanti sogni nel cassetto. Con lui in pensione vorrebbe vivere una nuova stagione del loro amore, fatta di nuove attenzioni e di piacevole compagnia. Ora, però, intuendo che Cesare si sta allontanando da lei, è avvilita e sgomenta.

Fabrizio, laureato, è andato a vivere per conto suo già a diciannove anni e vive e lavora a Genova. Ha un’attività che gli dà parecchie soddisfazioni ma ha difficoltà nei rapporti con le donne e raramente va a trovare i suoi. Incontra però Laura, una sua coetanea lasciata dal marito con un figlio a carico, e a trentacinque anni sembra trovare finalmente l’amore. Questa sua prima relazione importante, arrivata però così tardi, si trasforma presto in una morbosa gelosia del passato di Laura, nel quale scava alla ricerca di impossibili sicurezze. Allo stesso tempo, però, in netto contrasto con questo suo desiderio di possesso assoluto, non riesce a uscire dal suo comodo guscio di scapolo e lo spaventa il fatto che lei abbia un figlio. Evita quindi di  prendere decisioni, sfuggendo così alle richieste della donna di avviare una convivenza stabile.

 

Genova

Roberta convive invece a Sestri Levante con Marco, bello, elegante ma ambiguo, che ha sempre molti soldi in tasca e una vistosa auto sportiva. Roberta, priva di ideali e di forti interessi, vuole solo divertirsi. Condivide con Marco la passione per il lusso e per lo sfoggio e desidera generare invidia intorno a sé, mentre finge di non capire che il suo ragazzo accumula soldi in maniera illecita.

 

Sestri Levante

La famiglia Delpino è dunque la protagonista del romanzo, ma altri due personaggi, diciamo “particolari”, erano ben presenti nella mia mente quando ho cominciato la stesura della mia nuova opera: il mare, che con i suoi diversi colori e stati naturali sarebbe stato partecipe e consigliere degli umani e il Ponte Morandi, che con i suoi scricchiolii e poi addirittura col crollo, avrebbe simboleggiato le vicende dei protagonisti.

Questi due personaggi mi erano particolarmente cari.

Tante volte in vita mia mi ero infatti soffermato a guardare il mare, sia da terra che in nave, e a lui avevo spesso confidato i miei segreti o avevo chiesto consiglio. La sua calma o le sue onde, il suo magico azzurro o la sua inquietante massa grigia erano stati per me indizi importanti sulla direzione che avrei dovuto prendere. Sapevo anche che questo mio comportamento era comune a tante altre persone e volevo quindi omaggiare il mare non solo rendendolo silente ma attento testimone degli eventi ma anche nel titolo stesso del romanzo.

In quanto genovese, inoltre, ero rimasto traumatizzato dal crollo del ponte Morandi. Decisi quindi di renderlo anch’esso protagonista del romanzo come simbolo dei drammi e delle sofferenze umani, al punto da far porre per suo tramite la vera domanda finale: troveranno i Delpino la via per risorgere come individui e come famiglia o finiranno col fare la fine del ponte?

Mareggiata a Genova Boccadasse

 

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