Una bella recensione su Instagram e Facebook di “In presenza del mare”

Una bella recensione su Instagram e Facebook di “In presenza del mare”
Ringrazio “Ste Dussoni”, un accanito lettore e bravo commentatore genovese:
che su Instagram e Facebook ha recensito così il mio ultimo romanzo:
Buonasera!!! Dopo tanto camminare in macchina, sui monti e a caccia di rovine di varia natura trovo anche il tempo di leggere e di commentare questo libro che mi è stato gentilmente donato dall’autore.
FULVIO DRIGANI – IN PRESENZA DEL MARE
Opera terza per il buon Drigani che si conferma come un eccellente narratore di storie e gran costruttore di trame che sanno tenere ben alta l’attenzione del fortunato lettore.
Questo libro è tutto incentrato sulle vicende dei quattro componenti della famiglia genovese Delpino, una moglie amorevole, un marito dal carattere ombroso come da tradizione di ogni uomo di mare e un figlio e una figlia a cui non è mai mancato nulla dal punto di vista economico ma che nascondono più di una crepa a livello affettivo.
Già….le crepe sono le vere protagoniste di questa saga famigliare dalle tinte grigie, lo stesso colore del cemento del defunto Ponte Morandi che campeggia in tutta la sua ex gloria sulla copertina del libro ed è il convitato di pietra (ops…di cemento) del libro.
Un autore genovese che scrive un libro e mette il simbolo di una tragedia in bella mostra sulla prima pagina??? Belin!!!
Eppure c’è più di un motivo che verrà fuori leggendo via via tutta la vicenda e allora si scoprirà che ciò che sembrava solido ed eterno invece nasconde moltissimi tarli che rodono da dentro tutta la struttura che non tarderà a crollare come un castello di carte e che si trascinerà dietro più di un protagonista….. ma qualcuno si salva???
Chi può saperlo se non l’autore???
Ma ovviamente nè io e nè lui ve lo sveliamo prima di averlo letto e vi lasciamo così l’incombenza di arrivare in fondo per sapere qual è la barchetta di carta che salverà gli altri dal naufragio.
Il Ponte Morandi, o come più o meno tutti lo conoscevamo: il ponte Polcevera (o Ponte di Brooklyn) ….un simbolo del dominio dell’uomo sulle forze della natura che di colpo si trasforma nella tomba di 43 disgraziati che passavano di lì in quel momento ignari del fatto che il destino aveva deciso che il loro tempo era finito, un simbolo che è diventato il paradigma di un fallimento, ma anche nella notte più scura e fra le macerie di un disastro c’è sempre una speranza, c’è sempre il vagito di una rinascita, c’è ancora la speranza.
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